Come creare un microclima sano nel proprio appartamento

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microclima

Per vivere i propri ambienti tutti i giorni, la qualità dell’aria è un elemento fondamentale. All’interno della propria casa dobbiamo cercare di creare un microclima sano.

La casa, del resto, è il luogo che ci accoglie ogni giorno, che ci permette di vivere e di riposare in tutto relax. Questo ambiente però necessita di cure e manutenzioni periodiche, insieme a qualche piccola accortezza relativa al benessere.

L’obiettivo quindi è quello di creare un microclima adatto a tutta la nostra famiglia.

Se l’esperienza sembra in apparenza molto semplice, dobbiamo però renderci conto di come certi fattori siano importanti per la qualità dell’aria, come ad esempio la temperatura, gli spifferi, eventuali rumori di disturbo.

Ecco quindi alcuni consigli per poter migliorare il comfort della tua casa

Microclima e dispersione termina

In base alle stagioni, il rapporto che c’è tra temperatura e l’umidità della casa può variare. Il caldo estivo e il freddo invernale modificano molto le nostre abitudini di ricerca del clima ideale in casa nostra.

Tra i problemi più grossi su questo versante, soprattutto nelle case più vecchie, troviamo quello della dispersione termica, i problemi causata da infissi vecchi su finestre e porte, che non isolano efficientemente gli ambienti e non sono in grado di portare un buon isolamento. Il freddo e il caldo, in questo modo, sono liberi di passare.

Questo porta poi a un aumento dei consumi per riscaldare o raffreddare l’ambiente.

Per questo è meglio scegliere infissi a risparmio energetico.

La giusta temperatura comprende una serie di fattori come ventilazione, umidità e ambiente esterno. Anche in case in cui la temperatura sembra ottimale infatti, tra i 20 ei 22 gradi, l’aria può essere troppo secca o umida.

Questo può dare problemi in presenza di bambini, anziani o persone con salute cagionevole, perché troppa umidità può intralciare la traspirazione del nostro corpo.

Quali rimedi contro l’umidità e gli ambienti secchi?

Gli ambienti umidi possono anche portare a diffondersi microrganismi batterici che vanno ad intaccare la respirazione (ad esempio la muffa). Il giusto livello di umidità si aggira sul 40% in inverno e tra il 55-60% in estate.

Allo stesso modo, un ambiente troppo secco, magari per colpa dei termosifoni, può a problemi come mal di gola e naso chiuso.

Possiamo monitorare la qualità dell’aria attraverso alcuni metodi casalinghi, come l’uso di un panno umido sul termosifone e contenitori per l’acqua sui caloriferi.

Un altro modo per purificare l’aria è introdurre all’interno della nostra abitazione quelle piante che si occupano di assorbire la troppa umidità, come l’alloro, il limone, il mirto.

Per un’aria troppo secca è invece meglio utilizzare un umidificatore, anche ad ebollizione, col quale si diffondere oli essenziali e profumati. Un’alternativa più dispendiosa è un umidificatore a ultrasuoni, più silenzioso.

Se i vostri ambienti sono troppo umidi invece, sarebbe bene utilizzare un deumidificatore, che condensa in acqua l’umidità in eccesso. I costi rispetto ai condizionatori sono certamente minori, ma bisogna valutare la dimensione dell’ambiente prima di installarne uno in casa.

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