Di seguito parleremo di certificazione energetica e di tutto quello che dovete sapere sull’argomento. La certificazione energetica è un documento rilasciato dall’ente omonimo, il certificatore energetico.
Si tratta di un professionista esperto in efficienza energetica per gli edifici abitativi, siano case o appartamenti.
L’efficienza energetica è in pratica il valore che segna il consumo necessario a mantenere certe condizioni ambientali all’interno dell’appartamento. In pratica, viene utilizzata per determinare qual è il profilo dell’edificio nell’ottica dell’impatto sull’ambiente.
Il documento viene compilato prendendo prima in esame, ad esempio, i sistemi di raffreddamento e di riscaldamento utilizzati negli ambienti, gli affacci, balconate, verande, le aperture, crepe, lo stato dell’edificio, la data di costruzione e quella delle eventuali manutenzioni nel corso degli anni.
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Obbligo della certificazione Energetica
In tempi recenti la certificazione energetica è diventata obbligatoria prima della compravendita degli edifici e anche per quanto riguarda gli affitti.
Gli scopi del suo utilizzo sono quelli di rendere il mercato immobiliare sempre più trasparente all’interno delle transazioni.
In questo modo chi vuole acquistare è preparato e conosce in partenza i costi energetici che impegneranno l’edificio una volta abitato, ed eventualmente quali sono i miglioramenti energetici che si vogliono fare per diminuire l’impatto sulle bollette e sull’ambiente.
Anche il venditore ne può giovare, perché certificando quali miglioramenti energetici sono stati fatti all’edificio potrà vedere il valore del suo immobile aumentare.
Secondo le attuali regolamentazioni, l’assenza di questo documento obbligatorio può arrivare a molto ritenere nullo il contratto tra le due parti, ed è prevista una multa molto salata per i proprietari che vengono trovati a violare la norma sulla certificazione energetica avendo messo l’appartamento in affitto.
Certificazioni e permessi edilizi: la concessione edilizia
Il termine concessione edilizia fu utilizzato per la prima volta dopo la messa in vigore della Legge Bucalossi del 1977, che di fatto andava a sostituire la vecchia licenza edilizia in materia di permessi di costruzioni.
In pratica, attraverso la concessione edilizia viene regolato il diritto a costruire all’interno di un territorio comunale.
In precedenza, era l’amministrazione incaricata alle licenze che poteva dare le concessioni per queste attività di costruzione, ma si trattava di una cosa molto onerosa perché il suo rilascio era condizionato dal pagamento di una somma che andava in proporzione al valore della costruzione in progetto .
Dopo il DPR del 6 giugno 2001 è stato invece introdotto il permesso a costruire. La sua richiesta deve essere allegata con un progetto che può essere redatto solo da un professionista abilitato, il cui compito è quello di descrivere in dettaglio quali sono le caratteristiche della costruzione ma anche di attestare che rispetti le conformità in merito alle disposizioni urbanistico edilizie.
C’è invece da aggiungere che quando i beni in oggetto hanno un particolare rilievo dal punto di vista architettonico, artistico o ambientale bisogna munirsi anche del nullaosta dell’ente qualificato.
Dove si presenta la richiesta di permesso per costruire? Presso lo sportello unico per l’edilizia, che poi nomina un responsabile ai controlli della domanda salvo la regola del silenzio assenso.
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